L’idea di Cinematografo a S.Stefano del Sole nacque, nell’immediato dopoguerra, a cinque santostefanesi: Farese Antonio, Petretta Domenico, Petretta Michele, Romano Giglio e Vitale Angelo.
In particolare, Antonio Farese, durante la seconda guerra mondiale, aveva seguito un corso per “sottufficiali cinematografisti”, da cui era scaturita la passione per il cinema e, dopo aver fatto ritorno nel Paese, coinvolse nella sua passione i suoi compaesani.
Il Comune assegnò al gruppo, come “sala di proiezione”, la sala dell’ex Casa dell’E.C.A., cui venne dato il nome di Cinema Margherita.
Il progetto andò avanti per un intero decennio, dal 1951 al 1961, nonostante le numerose difficoltà economiche e burocratiche che dovettero affrontare.
Ciò nonostante, fu soltanto grazie alla loro opera che i santostefanesi ebbero la possibilità di evadere dagli orrori della guerra immergendosi nel mondo più sereno e ottimista dello spettacolo: all’epoca, infatti, le televisioni erano rarissime, così come i collegamenti pubblici con la città e le auto private, che non permettevano ai santostefanesi di raggiungere i Cinema più vicini.
La domenica mattina, nella Piazza del Paese, veniva istallato un grande tabellone che esponeva la programmazione cinematografica; all’uscita della messa, la folla si fermava a guardare il tabellone e sceglievano quali film vedere.
In occasione delle feste, inoltre, soprattutto in occasione dell’ “Ottava di San Vito”, il Cinema Margherita veniva sostituito dal Cinema Ideal di Troncone di Atripalda, che proiettava un film in piazza, mentre la popolazione portava le sedie da casa o le spostava dalle Chiese per potervi assistere più comodamente.
Il Cinema Ideal, infatti, era meglio attrezzato: per l’occasione, tra i due tigli venivano piantati due alti pali, sui quali veniva issato un telone bianco che aveva la funzione di schermo di proiezione.
Purtroppo, il declino del Cinema Margherita ebbe inizio già dalla metà degli anni ’50, quando nei locali pubblici e nelle sedi della Democrazia Cristiana e del Partito Monarchico arrivò la televisione: i santostefanesi si aggrappavano addirittura alle grate delle finestre pur di non perdere gli spettacoli televisivi allora di moda, mentre la sala del Cinema diveniva sempre più vuota.
Infine, nel 1961, la televisione arrivò in tutte le case: il Cinema Margherita, così come gli altri Cinema dei piccoli Paesi, chiuse i battenti.